Nonostante la produzione e l’installazione dell’amianto sia vietata dal 1992 (legge 27 marzo 1992, n. 257), è ancora ampiamente presente in Italia. L’ONA (Osservatorio Nazionale Amianto) stima una presenza sul territorio nazionale di 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto ancora da bonificare e smaltire.
- Cos’è l’amianto e perché è pericoloso
L’amianto, conosciuto anche come asbesto, è un insieme di minerali dalla struttura fibrosa composti da silicato di magnesio, calcio e ferro. Già noto nell’antichità, l’amianto è un materiale molto resistente, ignifugo, isolante e flessibile ed è proprio per queste sue caratteristiche che è stato largamente utilizzato in edilizia (dalle tubature, lastre, pannelli alle caldaie, canne fumarie, serbatoi idrici).
Nel corso degli anni Ottanta alcuni studi epidemiologici, tuttavia, hanno dimostrato che le fibre da cui è composto l’amianto, una volta disperse nell’aria, possono essere la causa di gravi malattie quali mesotelioma pleurico e cancro ai polmoni. Più l’amianto è friabile e danneggiato, più è pericoloso. - Tipologie di bonifica e chi può effettuarla
La bonifica e il trasporto dell’amianto possono essere effettuati solo da una ditta specializzata iscritta all’Albo dei Gestori Ambientali ed eseguita da operatori abilitati e muniti di dispositivi di protezione individuali. Ci sono tre diverse possibilità di intervento, in base alle diverse esigenze:
1) Rimozione dei materiali di amianto
È il procedimento più pericoloso per gli operatori abilitati ma è anche il più diffuso, perché consente di eliminare ogni potenziale fonte di esposizione, sia per l’uomo che per l’ambiente circostante.
2) Incapsulamento
Consiste nel trattamento dell’amianto con prodotti penetranti o ricoprenti che tendono ad inglobare le fibre di amianto ed a costituire una pellicola di protezione sulla superficie esposta.
3) Confinamento
Consiste nell’installazione di una barriera a tenuta che separi l’amianto dalle altre aree dell’edificio. Di solito associato ad un trattamento incapsulante, altrimenti c’è il rischio che il rilascio di fibre continui all’interno del confinamento.
- Bonus
Per vedere un’Europa senza amianto dobbiamo aspettare il 2028, scadenza fissata dall’unione Europea. Per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto esistono alcune agevolazioni fiscali per le imprese, gli enti pubblici ed i privati cittadini, come il Bonus Amianto, specifico per le imprese, e l’Ecobonus 110%, a cui possono accedere anche i privati.
Anche tu puoi contribuire al traguardo Zero Amianto, per un ambiente più sano per tutti.