I progetti faro promuovono l’utilizzo di tecnologie e processi ad alto contenuto innovativo nei settori produttivi quali: gli apparecchi elettrici ed elettronici (RAEE, inclusi pannelli fotovoltaici e pale eoliche), l’industria della carta e del cartone, il tessile e le plastiche.
L’avvio dei progetti faro è stato dato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il D.M. del 6 agosto 2021 recante “Assegnazione delle risorse finanziarie previste per l’attuazione degli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e ripartizione di traguardi”, stanziando 600 milioni di euro per sostenere il miglioramento della rete di raccolta dei rifiuti. In attuazione di tale normativa, il MITE ha emanato i primi decreti e bandi attuativi del PNRR, tra cui il D.M. 28 settembre 2021 n. 397 e i relativi Avvisi, che definiscono i criteri di selezione per i progetti relativi a raccolta differenziata, impianti di riciclo e iniziative “flagship” di economia circolare per le filiere citate precedentemente.
Nel suddetto piano vengono riportati i target europei che bisogna raggiungere:
- 55% di riciclo di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE);
- 85% di riciclo nell’industria della carta e del cartone;
- 65% per cento di riciclo dei rifiuti plastici (attraverso riciclaggio meccanico, chimico, “Plastic Hubs”);
- 100% recupero nel settore tessile tramite “Textile Hubs “.
I destinatari delle risorse sono:
a) le imprese che in via prevalente producono beni (o servizi) o si occupano di trasporto, ivi comprese le imprese artigiane di produzione di beni di cui alla legge 443 del 1985;
b) le imprese che esercitano in via prevalente attività ausiliarie in favore delle imprese di cui alla precedente lettera a).
Quattro linee d’intervento da 150 milioni per i progetti faro
L’attivazione delle 4 linee guida comprendono:
- Ammodernamento e ampliamento di nuovi impianti per la gestione dei rifiuti Raee;
- Ammodernamento e ampliamento di nuovi impianti per la gestione di carta e cartone;
- Realizzazione di nuovi impianti per il riciclo dei rifiuti plastici (attraverso riciclo meccanico, chimico, “Plastic Hubs“), compresi i rifiuti di plastica in mare (“Marine Litter”);
- Finanziamento dell’infrastruttura della raccolta delle frazioni di tessili pre-consumo e post-consumo, in ottica sistemica “Textile Hubs”.
L’Italia e la transizione
Questa transizione rappresenta un’opportunità unica per l’Italia. Nel pianificare e realizzare la transizione, il governo intende assicurarsi che questa avvenga in modo equo e inclusivo, contribuisca a ridurre il divario Nord-Sud, e abbia adeguate politiche di formazione. Vuole valorizzare la filiera italiana nei settori dell’agricoltura e dell’alimentare e migliorare le conoscenze dei cittadini riguardo alle sfide e alle opportunità offerte dalla transizione. In particolare, il Piano vuole favorire la formazione, la divulgazione, e più in generale lo sviluppo di una cultura dell’ambiente che permei tutti i comportamenti della popolazione.